VOLUMETTO 03
PARTE III - Allenamento in Accademia


1) Il ritorno
Cestus è da poco tornato alla casa di Valente, sta osservando di nascosto il suo maestro e si mette a piangere pensando alla sua gamba fuori uso, giura di vendicarsi di Demetrio. Il maestro si accorge che piange e lo rimprovera mandandolo a correre. In cortile, Cestus, si accorge che alcuni schiavi sono stati crocifissi per aver tentato la fuga e messi in esposizione come monito per gli altri.
Nel frattempo, Lusca sta affrontando una rissa per le strade di Roma contro cinque compagni che lo avevano provocato. Li mette facilmente al tappeto, riducendoli piuttosto male, ma viene richiamato dai superiori dell'Accademia che sta frequentando, in quanto le risse sono vietate. Dato che comunque Lusca aveva ragione ad autodifendersi, come punizione dovrà solamente stare confinato in casa per cinque giorni. In effetti, Lusca non sembra scontento, in quanto coi suoi compagni non ha un bel rapporto, sono tutti invidiosi della sua forza.
Di ritorno a casa, Lusca viene accolto dalla sorellina Lucrezia, assai precoce per la sua età, a causa di una situazione famigliare difficile, di cui apprenderemo i dettagli più avanti... Lusca si spoglia, ma non si accorge che a trovarlo c'è anche la sua fidanzata Valeria... che imbarazzo! I due fidanzatini si lamentano delle loro famiglie: Lusca odia suo padre, mentre i genitori di Valeria sono praticamente divorziati. Si mettono poi a tubare incuranti di Lucrezia che è dietro.
Intanto, Demetrio sta celebrando il ritorno a Roma dei suoi soldati e soldatesse più valorosi, la Legione Imperale per la lotta a corpo libero. I membri sono Demetrio (comandante), Draisen (vicecomandante), Dinodemo (assistente istruttore), Solleon e Apollonio (soldati di primo grado), Dedalo, Adone, Cassandra ed Edda (soldati di terzo grado), Roxane (soldato di quarto grado).
2) Governanti e sudditi
Demetrio fa bruciare il bottino di guerra, in quanto è per l'onore e la vittoria che si combatte. Pronuncia un discorso alle sue truppe, incitandoli a portare la loro tecnica di lotta ai massimi livelli, sotto il vessillo della Chimera. Draisen lo guarda con ammirazione, ricordandosi di ventidue anni fa; in Grecia, un giovane Demetrio confidava i suoi sogni a Draisen, ancora bambino, e a Dinodemo: desiderava cercare gloria a Roma, con le sue capacità di lottatore e in effetti è poi riuscito ad affermarsi con le proprie forze e a diventare capo della Truppa di Difesa Imperiale.
Qualche tempo dopo, Cestus, Zafar ed altri giovani schiavi di Valente vengono trasportati presso l'Accademia della Lotta a Corpo Libero, dove studia Lusca. Alcuni studenti viziati, figli di nobili, approfittando che la scuola è chiusa, hanno pagato per allenarsi con degli schiavi... utilizzandoli come manichini da prendere a pugni! Gli schiavi, già feriti per il precedente torneo, non possono nemmeno rispondere ai pugni per non peggiorare la situazione.
3) Sacra battaglia
Anche Cestus è costretto a farsi picchiare, ma, lasciando scivolare via i pugni avversari sul suo corpo, spostando con tempismo la testa, riesce a non farsi del male e a ridurre l'impatto dei colpi. E' una tecnica che gli aveva insegnato Zafar, ma per essere applicata occorre essere molto agili ed intuitivi.
Gli studenti però si sono stufati dei giovani schiavi ed iniziano a malmenare Zafar, quando inaspettatamente arriva Demetrio e la sua Legione Imperiale, intenzionato ad utilizzare l'Accademia per un addestramento speciale per la sua truppa. Demetrio si incavola "gentilmente" con Zafar per non aver reagito all'umiliazione, poi decide di mettere alla prova quegli studenti viziati con un vero incontro di lotta. Dinodemo propone inoltre di espellerli dalla scuola se perderanno contro gli schiavi, in un incontro di pugilato cinque contro cinque. Gli studenti all'inizio sono titubanti, poi si rendono conto di essere avvantaggiati perchè gli schiavi sono già malconci.
Zafar propone a Cestus di combattere lui per primo e di sconfiggere man mano tutto gli altri senza avere il cambio. E così, Cestus sconfigge facilmente il primo studente.
4) L'erede del pugno
Cestus si offre di combattere anche contro il secondo studente, partendo però svantaggiato in quanto non ha l'occasione di riprendere fiato tra uno scontro e l'altro. Demetrio è curioso e accetta.
Cestus sconfigge facilmente anche il secondo studente e ottiene l'ammirazione da parte dei membri principali della Legione Imperiale: riconoscono in lui l'erede di Zafar.
Demetrio si ricorda di quando ha notato Zafar dieci anni fa: vedendolo combettare nell'arena ha subito provato una forte attrazione ed il desiderio di sfidarlo; dall'emozione sembrava qualcosa di più della semplice attrazione sportiva... L'unica cosa che lo aveva lasciato perplesso era stato quando Zafar aveva intercesso presso l'imperatore Claudio affinchè al suo avversario fosse risparmiata la vita.
Intanto Cestus sconfigge anche il terzo studente, grazie alla sua velocità nello sferrare pugni, ma inizia ad essere affaticato...
5) Il lottatore solitario
Anche gli altri si accorgono che Cestus è stanco, ma per metterlo alla prova decidono di farlo continuare ancora. Il quarto studente non solo è avvantaggiato in quanto è fresco, ma ne approfitta anche per mettere a segno delle mosse scorrette, non pugilistiche. Dopo un momento di difficoltà, Cestus si riprende ed utilizza la tecnica dell'attacco e fuga per recuparare un po' di forze, coordinarsi col respiro e sconfiggere anche il quarto avversario.
Siamo arrivati al quinto incontro, Cestus non si ritira, ma, inaspettatamente, gli altri studenti hanno mandato a chiamare Lusca per salvare la situazione e non farli espellere. Questo cambio non è molto regolare, ma Demetrio accetta. Anche Lusca accetta, non per aiutare dei compagni meschini ma per confrontarsi con Cestus. Quest'ultimo, almeno, ha avuto qualche minuto per riprendere fiato e Zafar lo incoraggia dicendogli che come tecnica pugilistica è superiore a Lusca.
6) Di nuovo faccia a faccia
C'è molta tensione nello scontro tra Cestus e Lusca. I due sono praticamente alla pari e all'inizio nessuno osa sbilanciarsi: Cestus è più abile nel pugilato, mentre Lusca parte riposato e rispetto a Cestus è stato meglio formato a combattere. E' Cestus a prendere l'iniziativa e Lusca è in difficoltà, non è abituato ad utilizzare solo i pugni. Lusca prova a reagire, ma, quando pensa di potercela fare, Cestus lo butta a terra con un pugno ben assestato.
Lusca si rialza ed il combattimento riprende. Con grande ammirazione da parte di tutti, Lusca riesce subito ad apprendere le mosse di Cestus e a colpirlo con la sua stessa tecnica. Ma Cestus si rialza e ribalta di nuovo le sorti dell'incontro: Lusca comunque non è ancora preciso come pugile ed i suoi movimenti sono rallentati perchè è già stato colpito più volte all'addome.
Alla fine, è Cestus a vincere, ma qualcosa di strano si scatena in Lusca, sconvolto per aver perso sotto gli occhi del padre che tanto odia.
7) Il ruggito del leone
Lusca si rialza all'improvviso, alle spalle di Cestus, assatanato, e lo atterra con una presa di pancrazio, altamente scorretta in quanto si trattava di un incontro di pugilato. Sta per spezzargli il braccio, ma per fortuna Draisen riesce ad intervenire in tempo e a fermarlo. Lusca ritorna in sè e capisce di avere sbagliato. Roxane porta Cestus a farsi medicare, Draisen rimprovera Lusca e Demetrio lo guarda con disappunto, neanche merita una sua parola.
I cinque studenti vengono espulsi, Lusca torna a casa in quanto non era ancora scaduta la sua punizione, Demetrio e Dinodemo discutono sulla scarsa qualità degli ultimi allievi. Demetrio allora decide di riunire tutti gli studenti nell'arena per dare un dimostrazione pratica e cercare di motivarli nella lotta.
Intanto, Roxane fascia il braccio di Cestus (nulla di grave) e si congratula con lui per la vittoria, ma Cestus è sconvolto perchè si è reso conto di non essere in grado di contrastare il pancrazio con il pugilato, la sua unica arma. Zafar non è in grado di consolarlo, anche perchè lui stesso ha perso contro Demetrio. A peggiorare l'umore di Cestus, è anche il combattimento dimostrativo che Demetrio ha organizzato lì vicino...
Demetrio, a mani nude, combatterà contemporaneamente contro tre gladiatori armati, con spade, tridenti ed armature. Al primo spezza subito il collo. Sta maciullando il secondo, quando interviene il terzo che però colpisce per sbaglio il suo compagno, amputandolo.
8) La ruota degli dei
Il terzo gladiatore muove velocemente le spade, ma Demetrio non si lascia impressionare, lo solleva, gli mostra i denti aguzzi e lo sbatte a terra sfracassandogli il cranio e facendo un buco nel terreno.
Lo scopo del combattimento dimostrativo era fare un po' di propaganda alla tecnica di lotta libera, ma gli studenti, al posto di entusiasmarsi, vendendo i corpi dei tre gladiatori maciullati, si deprimono e si allontanano.
Cestus è ancora più sconvolto e anche i suoi amici schiavi sono terrorizzati di dover affrontare un giorno un mostro come Demetrio.
Lusca torna a casa dalla sorella, Valeria era già andata via.
Cestus torna a casa di Valente, dove stanno frustando gli schiavi che avevano tentato di scappare. Inaspettatamente interviene Valeria a fermare questa punizione e, ancora più inaspettatamente, si scopre che Valeria, oltre ad essere la fidanzata di Lusca, è anche la figlia di Valente.