4) Pegasus contro Dragone
    Dragon! Unrivalled fist and shield
    El Caballero del Dragón
    Dragon! Muteki no ken to tate
    Dragone! Un pugno e uno scudo invincibili
    La légende du bouclier du chevalier du Dragon
 

 
 
 
 
 
 

E’ ancora il turno di Pegasus per combattere. C’è molta gente ad assistere, in quanto dovrebbe essere uno scontro spettacolare: Pegasus  contro Sirio il Dragone, un giovane apparentemente calmo, ma sempre sull’orlo di una crisi isterica.
L’incontro inizia subito con una raffica di pugni e Pegasus finisce a terra colpito.
Intanto, arriva Fiorediluna, l’amichetta di Sirio, con un messaggio per lui: il suo maestro è gravemente ammalato.
Dragone si ricorda del suo addestramento in Cina, dei consigli del maestro su come utilizzare il cosmo per invertire il corso di una cascata, di quando ha vinto l’armatura, che prima era sotto la Cascata dei Cinque Picchi.
Questa distrazione permette a Pegasus di recuperare le forze e di riprendere a combattere; Sirio, che ha fretta di andare a trovare il suo maestro, lancia il colpo segreto del drago nascente, ma Pegasus, si rialza ancora, sotto gli occhi stupiti di tutti. Lancia il fulmine di Pegasus, ma Dragone lo evita col suo scudo indistruttibile e lo colpisce di nuovo. Pegasus non si arrende ancora e si scaglia con tutta la sua forza contro il Dragone, ma cade andando a sbattere la testa contro lo scudo; Sirio lancia il suo colpo infallibile, ma per sbaglio non colpisce il suo scudo! Come risultato, Pegasus ha l’armatura mezza rotta per tutti i colpi che ha subito, mentre Dragone ha sia il pugno che lo scudo in frantumi!
Esiste un proverbio: c’è uno scudo capace di respingere tutte le lance e una lancia che trafora ogni scudo; se si tira questa lancia contro questo scudo prodigioso, si rompono tutti e due.
Che Pegasus si sia ricordato di questa storiella?
No, si è scagliato senza una tattica precisa, ma seguendo l’istinto, come suo solito, e affidandosi alla fortuna!
Dato che ormai le armature sono inutilizzabili, i due cavalieri decidono di togliersele, restando quindi indifesi ai colpi dell’avversario.