INTERVISTA A DANIA CERICOLA
l'anima di Lady Isabel / Athena

L'articolo è tratto da un vecchio Japan Magazine (1992), ormai fuori serie.

Ha una voce bellissima ed estremamente versatile. Da un tono caldo e tenero, passa con disinvoltura a un'espressione decisa, quasi autoritaria. Da dea.
La domanda (come direbbe Lubrano e qualche suo imitatore) nasce spontanea:

JM: Dania quale delle due versioni del tuo personaggio ne "I Cavalieri dello Zodiaco" ti è piaciuto di più interpretare?
DC: Athena, senza alcun dubbio.
JM: Perchè?
DC: Lady Isabel è poco più che una bambina. Ingenua, piena di dubbi, di ansietà. La dea invece sa essere altera, distante, smaliziata. E' più adatta a una donna matura e a una voce come la mia.
JM: Perchè, quanti anni hai?
DC: Ah! Non si chiede l'età una signora!
JM: E' vero,  scusa. Ma sei talmente giovane...
DC: Grazie. Comunque quello che intendevo era che, dovendomi identificare in un ruolo, Athena mi sembrava più congeniale, anche perchè è una figura della mitologia che mi ha sempre affascinato molto.
JM: Devi essere stata contenta allora, uando ti hanno affidato quella parte.
DC: Sì, molto. Quando Enrico Carabelli, il direttore del doppiaggio, mi ha chiamato per chiedermi se mi sarebbe piaciuto entrare in quel ruolo, ho accantonato tutti gli altri impegni e ho detto subito sì.
JM: Un buon fiuto, visto il successo che la serie ha avuto dopo...
DC: Istinto femminile.
JM: I tuoi colleghi uomini ci hanno confessato che doppiare il cartone dell'anno non è stata proprio una passeggiata...
DC: No infatti. Anche perchè, nel mio caso, c'erano due arti parallele da recitare. Non che Athena apparisse di frequente, ma Isabel ha una doppia personalità e la cambia repentinamente. Ciò mi ha mandato un po' in confusione qualche volta.
JM: E con i colleghi come ti sei trovata?
DC: Benissimo. Essendo l'unica donna fra i protcigonisti, erano tutti estremamente gentili con me. Cavalieri di nome e di fatto!
JM: Non c'è competitività fra uomini e donne nel doppiaggio?
DC: Qualche volta, forse. Ma a me non sono mai capitati episodi, del tipo un collega che mi abbia snobbato perchè ero donna. Anche perchè avrei reagito a modo mio.
JM: Cioè?
DC: Lo avrei messo al suo posto.
JM: E' difficile per una donna diventare doppiatrice?
DC: Non più che per un uomo. Io almeno ho seguito la formazione dei colleghi maschi. Corsi di dizione, di recitazione ... un po' di pubbliche relazioni e il gioco è fatto.
JM: Domanda di rito. Visto che Lady Isabel è così popolare hai mai ricevuto avances telefoniche da parte dei suoi innamoratissimi fans?
DC: Qualche volta. Ma più spesso mi telefonano fans di Pegasus che sono gelose di Isabel e cercano in me un capro espiatorio. E che fatica spiegare che non sono io la responsabile!
JM: Sempre per i fans ... sei sentimentalmente impegnata?
DC: Sì. Ad un collega per di più! Ma non credo che i fans di Isabel ne soffriranno gran chè.
JM: Invece sì.
DC: Ma davvero perdono la testa per un cartone animato?
JM: Garantito. Vedessi le lettere che arrivano in redazione!
DC: E' proprio vero che i giovani non hanno più modelli. Gli eroi oggigiorno si reperiscono solo nei cartoni animati. Poveri ragazzi!
JM: Cosa ne pensi di questi nuovi giovani, di questo potenziale popolo adulto di domani?
DC: Saranno certo meglio di noi. Non ci vuole molto, del resto. Oggi i giovani sanno più cose, hanno la possibilità di conoscere a fondo tutti i problemi sociali, di sapere come va il mondo, grazie ai mezzi di comunicazione di massa. Questa cultura è e sarà la loro forza. I mali dei mondo vengono quasi sempre dall'ignonza e dal buio dell'ottusità. Le prossime generazioni partiranno molto avantaggiate sotto questo aspetto.
JM: Parole sante, degne di Atena, dea della sapienza!
DC: Sono cose che sanno tutti.
JM: Eppure i sociologi si ostinano a dire che si tratta una generazione di abulici, di indofferenti, di sterili individualisti...
DC: Certi studi si basano sulla statistica, una scienza altamente inesatta, approssimativa, secondo la quale se una persona ha la febbre e un'altra non ce l'ha, significa che stanno bene tutte due, o qualcosa di simile...
JM: Come l'astrologia, a proposito che dice, generalizzando, tutti i Bilancia sono testardi, tutti i Cancro, sognatori...
DC: Proprio così. Scienze, o presunte tali, che affermano fatti che potrebbero, con la medesima probabilità, essere smentiti.
JM: Di solito sei realista?
DC: Cerco di essere il più possibile razionale, anche se, come donna, a volte tendo a fantasticare un po' troppo. Con la vita che si fa di questi tempi però, i sogni sono un lusso. Non si può più permetterseli.
JM: Forse per questo una serie come "I Cavalieri" può attecchire. Perchè nasce e si sviluppa sul territorio fantastico, dove tutto e il contrario di tutto è ugualmente possibile.
DC: Forse. Si ha un gran bisono di sognare, dopotutto. Peccato che agli adulti non è consentito usare come pretesto un cartone animato. Però sapere che si contribuisce, anche se indirettamente, come nel mio caso, a far sognare qualcun altro, beh, è una consolazione anche personale. Una gratificazione che non ci si attendeva e che è per questo ancora più importante.