LA SFIDA DEGLI DEI DELLA PIRAMIDE
Egitto

Attraccata la nave e scesi, i cavalieri trovano ad aspettarli le furie, i guerrieri del nord riconoscono la furia della pietra, mentre gli altri la furia del miraggio, gli altri due si presentano come "La furia della Tempesta"  ed "Il comandante delle furie, il Musico".
Miraggio ritenta la "tecnica dello specchio", ma stavolta Alcor usa la sua "Illusione di gemini", con cui riesce a stupire anche Miraggio, che non sa come difendersi, quindi Alcor ne approfitta per colpirlo con gli "Artigli dorati" con cui lo uccide.
Pietra scatena quindi la "pioggia di pietre", ma Emahor le frantuma con il suo "pugno di titano" con cui poi arriva all'armatura della furia frantumandola, poi, ormai indifeso, non riesce nemmeno a sostenere un calcio di Emahor che lo colpisce in piena testa uccidendolo.
Si fa quindi avanti Tempesta, a cui Pegasus dice: "Tu hai quasi ucciso Castalia e Tisifone, ora te ne pentirai!", "No, maestro", afferma Alen, "Lascialo a me", detto ciò para il suo "Fulmine d'Egitto" per poi colpirlo con le "Spire del serpente", con cui gli frantuma l'armatura, per poi finirlo con le "Zanne del lupo".
Ultimo si presenta il loro capo, il Musico, che inizia dicendo: "Voi siete bravi, cavalieri, ma non potrete mai battere la mia musica, blocca tutto ciò che emana calore e stordisce mortalmente nel medesimo momento", detto ciò inizia a suonare la sua chitarra, le note sembrano ai cavalieri qualcosa di atroce, ma Crystal allora avanza verso l'avversario lanciandogli contro il "Sacro Acquarius", con cui congela la chitarra e l'armatura dell'avversario che muore per ipotermia.
Appare in quel momento un nuovo nemico dall'armatura di granito integrale: una donna con una maschera a forma di felino, che si presenta: "Benvenuti cavalieri greci e del nord, sono felice di sapere che le vostre lodi sono degne, è da tanto che non ci troviamo nemici degni di noi. Io sono Maté, soldato della piramide con l'armatura della GattaNera. Sono qui per bloccarvi, non vi è concesso di avanzare verso le 13 vie che portano alla Piramide divina", detto ciò attacca quindi con i "Neri artigli da gatta", a cui risponde Joear con i suoi "Bianchi artigli della tigre"; i due colpi si scontrano, entrambi i guerrieri arrivano a terra, sanguinanti, ma sorridenti, Maté afferma: "Sei riuscito a ferirmi, sai da quanto non accadeva? Spero di riincontrati per finire la battaglia", "Anche io lo spero" risponde Joear, mentre la guerriera scompare nel deserto.
I cavalieri notano allora le 13 strade che si diramano, Pegasus quindi afferma: "Cavalieri, come sempre ci dividiamo e vediamo chi arriva prima?", Sirio gli risponde "Bene, ci divideremo in coppie".
"Io andrò con Lair" afferma Kiki; "Io con Emahor" afferma Zalon; "Io con Joear" afferma Alcor; "Io con Maxor" afferma Joes; "Io con il mio allievo Josef" afferma Phoenix"; "Allora io andrò con il mio allievo Cassios" afferma Antar; "Io con il mio, Alen", afferma Pegasus; "Io con il mio, Erik" afferma Crystal; "Io con Mira" afferma Mayil; "Allora io andrò con Lucres" afferma Sirio; "Io vado con Edoné" afferma quindi Andromeda; "Io con Ashes" afferma Axen; "Bè Folken, ti sono rimasto solo io" dice scherzosamente Chun.
I cavalieri quindi si dividono.
Antar e Cassios sono i primi due ad incontrare un nemico lungo un percorso pieno di dune, il guerriero ha una maschera a forma di scorpione e la sua presentazione stupisce il cavaliere dell'ottava casa: "Sono Mahal dello Scorpione egiziano", allora Antar gli dice: "Davvero? Io sono Antar cavaliere d'oro dello Scorpione, ci vogliamo risolvere la cosa fra noi?" "Bene" afferma il nemico, che lo attacca con la "Cuspide nera" colpo simile alla "cuspide scarlatta" con cui gli risponde Antar, i due colpi si respingono, ma ad un tratto Antar attacca con le "Cuspidi assemblate" con cui gli sfonda l'armatura, ma sorprendentemente Mahal non cade morente, anzi afferma beffardo: "Io non posso morire per il veleno di uno scorpione!" allora Antar gli dice: "Bè, prova questo adesso: eccoti il <sacro scorpio>", e lo colpisce con la sua cuspide di fuoco con cui finalmente lo uccide.
Secondi ad incontrare dei nemici sono Sirio e Lucres, che vagando per una zona spoglia del deserto, incontrano un soldato con la maschera dello Scarabeo, che si presenta: "Sono Ramse dello Scarabeo", detto ciò urla: "Carica di scarabei" e dalla sabbia milioni di scarabei si lanciano sui due cavalieri, Sirio si difende con il suo scudo, mentre Lucres lancia una "Teca viola d'ametista", con cui incastra tutti gli insetti che lo fronteggiano, Sirio ampiando il suo cosmo si libera, ma Lucres gli consiglia: "Cavaliere d'Atena, fai fare a me", detto ciò crea una spada d'ametista, con cui si lancia contro Ramse, che viene però difeso dagli scarabei, Lucres ritenta, ma nuovamenti gli insetti lo bloccano, mentre Ramse lo avvisa: "Cavaliere io controllo mentalmente questi scarabei" quindi Lucres dice: "Bè io ho un modo migliore per controllare le anime naturali", alza quindi le mani al cielo e risveglia le "Anime della natura", con cui controlla gli scarabei che non difendono più Ramse, che viene quindi ucciso dalla spada di Lucres.
Joes e Maxor camminano lungo il nilo, quando il loro avversario salta fuori dall'acqua: un soldato con la maschera a forma di caimano, che si presenta come: "Freja del Caimano" ed attacca con il "Morso del Caimano", colpo che Maxor evita, mentre Joes cerca di trattenere, dopo Joes avanza verso il suo nemico con l'intenzione di attaccarlo, ma Freja scompare in acqua per riapparire alle spalle del cavaliere d'oro, che viene colpito da un suo calcio; giratosi, Joes nota che il nemico è nuovamente scomparso ed allora decide di restare fermo per aspettare il suo nuovo attacco che arriva da destra, ma stavolta Joes è preparato, gli blocca la gamba e lo attacca con il "sacro cancer", fulminandolo.
Phoenix e Josef intanto avanzano in un territorio roccioso quanto l'Isola della Regina Nera, ma all'improvviso gli appare davanti un soldato con la maschera a forma di Fenice, che afferma: "Sono Iaki della Fenice" e li attacca con la "Coda della Fenice", strisce di fuoco circondano Phoenix ed il suo allievo, che riescono ad allontanarsi dalle fiamme con due balzi, allora il cavaliere d'oro afferma: "Un tempo io ero il cavaliere della Fenice ed usavo le sue ali per volare, ora sono il cavaliere del Leone ed uso i suoi artigli per correre" e scatena gli "Artigli del Leone" con cui colpisce in pieno il nemico che cade a terra, ma mentre i due stanno proseguendo il nemico si rialza ancora più forte, Phoenix sorride ripensando all'immortalità della Fenice, poi lo attacca con il suo "Fantasma diabolico",Iaki si vede incenerire insieme alla sua armatura senza potersi più rialzare, questo ne blocca lo spirito, ma il suo corpo resiste, allora Phoenix scatena nuovamente gli "Artigli del leone" con cui finalmente lo uccide.
Crystal ed Erik, invece, camminano in una zona desertica e soffrono tremendamente il caldo, quando si trovano dinnanzi un cavaliere dalla maschera a forma di cobra, che si presenta: "Sono Slyva del Cobra", il quale li attacca con il "morso letale", colpo che però viene fermato dal cosmo di Erik, rinforzato dall'armatura di Nettuno, il quale colpisce il nemico con la "Polvere di diamanti", con cui riesce a congelarlo ed ucciderlo.
Mayil e Mira, invece, incontrano una donna con la maschera a forma di gazzella, che si presenta: "Sono Cleo della gazzella, una delle due donne soldato" ed attacca con la "Dolce morte frontale" che le due guerriere riescono ad evitare, allora Mayil inizia il suo "Canto di sirena" con cui stordisce l'avversaria che cade a terra quasi priva di sensi, mentre Mayil la finisce con la sua dolce melodia.
Pegasus ed Alen intanto avanzano cauti, perché percepiscono un cosmo avversario, infatti ad un tratto qualcuno li colpisce al ventre ad una grande velocità, Pegasus gli intima di farsi vedere, allora il nemico si mostra la sua maschera assomiglia ad un felino e lui si presenta come: "Gray del Leopardo" e lancia nuovamente il suo attacco velocissimo che chiama: "Artiglio di luce", che Alen riesce ad evitare, mentre Pegasus lo vede e lo blocca per poi colpirlo con il suo fulmine, la battaglia fra i due è ad alta velocità, ma facilmente Pegasus vince l'avversario.
Folken e Chun camminano in un cimitero di teschi e scheletri, quando una risata interrompe il silenzio che caratterizza quella zona, e un soldato con la maschera di iena si presenta come: "Jak della Iena", il quale li attacca con la sua frusta, mentre li avvisa: "Io sono l'unico soldato che possiede un'arma, la mia frusta che tutto distrugge", ma Folken duplica la sua immagine suonando l'arpa, mentre Chun ampia il suo cosmo che si pone come scudo, così i due non vengono colpiti; Folken ad un tratto decide di non giocare più e lo attacca con la "melodia delle tenebre" con cui lo uccide.
Axen ed Ashes camminano in un territorio quasi simile, un cimitero di teschi, quando vengono attaccati da un nemico capace di volare, il quale si presenta come:"Laian dell'avvoltoio", che attacca più volte i due con i suoi "artigli in picchiata", finché Axen non si stanca del nemico e cerca di colpirlo con l'excalibur, mancandolo, data la sua agilità, quindi decide di usare il "sacro capricorn" con cui lo atterra per poi finirlo con l'excalibur.
Kiki ed il suo allievo camminano in una zona dove credono di girare in tondo, finché non percepiscono un cosmo nemico, che si materializza al centro del paesaggio, come un soldato posizionato su una sola gamba, con la maschera di un airone, che si presenta come: "Wes dell'airone" il quale li attacca con una pioggia luminosa, che Kiki para con il suo "crystal wall", mentre Lair utilizza una nuova tecnica: la metamorfosi, così da apparire a Wes come Wes stesso, che non riesce ad attaccarsi e cessa quindi la pioggia di sfere luminose, mentre Lair può eliminarlo con la "stardust evolution".
Andromeda ed Edoné incontrano invece un soldato con la maschera da cammello che si presenta come: "Aimed del cammello" e li attacca con le "gobbe mortali", colpo a cui Andromeda è pronto a rispondere, ma Edoné lo ferma affermando: "No, lascialo a me, ho voglia di cacciare!" e lo attacca con i "lupi nella tormenta" con cui lo ferisce gravemente, Aimed cerca allora di scappare, ma Edoné lo finisce con i "denti dei lupi".
Zalon ed Emahor si trovano invece davanti un gigantesco soldato con la maschera dell'elefante che si presenta come: "Bajum dell'elefante", il quale li attacca con il "colpo di proboscide", che viene fermato facilmente da ambedue i cavalieri, poi Zalon lo attacca con il suo "Grande corno" con cui lo elimina.
Alcor e Joear si trovano invece di fronte alla guerriera mandata a seguire le 4 furie, Maté, che dice al guerriero del nord: "Noi abbiamo uno scontro da completare", "Esatto" risponde Joear prima di scatenarle contro i suoi artigli e dare inizio ad una lunga e velocissima battaglia, che Alcor osserva per intero, da cui Joear esce ferito ad una gamba, mentre Maté esce morente e si spegne riflettendo sulle capacità del suo avversario.
Le 13 coppie di cavalieri hanno quindi la strada libera per giungere alla piramide divina, dove arrivano quasi contemporaneamente e trovano ad aspettarli 3 guerrieri dalle armature di granito, però senza la maschera.