LA SCALATA DEI CAVALIERI - OLIMPO
Il  cavaliere dalla verde armatura si presenta ai cavalieri d'oro come: "Erito della Tartaruga, servitore del potente Ermes e guardiano del varco verso l'Olimpo, che nessuno di voi sorpasserà: l'Olimpo non è luogo per voi, miseri cavalieri d'oro, e se qualcuno di voi riuscisse a passare, non avrebbe comunque scampo, i cavalieri a protezione dei vari gironi sono molto forti e non potete voltarvi indietro per fuggire, pensate: morireste anche solo a guardare da questa parte, riuscendo ovviamente a varcare la porta." Detto ciò il cavaliere estrae un pugnale dalla sua corazza e lo lancia verso gli avversari, il cavaliere del toro prende al volo il pugnale e lo spezza con una sola mano, dopo avvisa Erito : "Togliti, testuggine, o morirai!", il cavaliere della tartaruga non è per nulla intimidito da tale minaccia e propone al nemico di lanciargli contro il suo colpo più forte; Zalon non se lo fà ripetere e scatena un "grande corno" contro l'avversario, che si gira di spalle e viene preso in pieno sulla corazza. Il cavaliere della tartaruga vola contro un muro, frantumandolo, ma si rialza deridendo il nemico: "La mia corazza è indistruttibile!", detto ciò si piega su se stesso e si lancia contro l'avversario urlando "palla di cannone", Zalon riesce a bloccarlo, ruota su se stesso e lo rilancia verso un altro punto: il varco d'entrata, Erito lo sorpassa e finisce con il volto contro il muro, Zalon, allora, lo chiama: "Ehi testuggine, che fai scappi?" Erito si volta verso di lui, ma proprio mentre stà per attaccarlo nota dove è finito, allora cade a terra, mentre Zalon gli dice: "Proprio tu hai detto che non è concesso voltarsi verso l'esterno del varco, giusto? pena: la morte", infatti Erito muore proprio mentre l'avversario lo deride.
Morto il primo nemico, i cavalieri sorpassano il varco, notate le due strade che partono dal piano terra, l'una da destra, l'altra da sinistra, Sirio suggerisce: "Cavalieri dividiamoci, così avremo più possibilità di arrivare", tutti i cavalieri concordano con l'idea del cavaliere della settima casa, quindi Sirio continua: "Kiki, Zalon, Alcor, Joes, Phoenix ed Andromeda a destra, gli altri con me", così i cavalieri si dividono in due gruppi.
Arrivati al primo girone, i 6 cavalieri, trovano alcuni spiriti che leggono scritte sulle mura riguardanti la grandezza di Zeus e degli altri dei; all'improvviso i cavalieri vengono due sfere gialle, che fortunatamente arrivano a terra senza ferire nessuno, allora un individuo dall'alto arriva fra loro, volando e colpendo con i piedi chi trova.
Dall'altra parte gli altri cavalieri si trovano davanti un giovane, fermo immobile dinnanzi a loro che gli sorride a denti stretti prima di estrarre una spada, muoverla due volte per aria e far crollare così un pezzo di montagna.
Il guerriero volante si presenta come: "Ascalfo del Gufo, cavaliere di Demetra" , ed attacca i cavalieri con gli "occhi del gufo", colpo che viene stavolta bloccato da Phoenix, che avanza fra i suoi compagni per combattere il nuovo nemico. Il vecchio si alza allora in volo e si lancia contro Phoenix, che lo evita e lo attacca subito dopo con il suo "fantasma diabolico" (inutile con i morti), Ascalfo allora si vede volare fuori libero per i vari gironi dell'Olimpo, in alto, sempre più in alto, ad un tratto un forte calore lo invade "O no, mi sono avvicinato troppo al sole!", pensa, le sue ali si sciolgono e lui precipita nel vuoto, medesima cosa fa anche nella realtà, in cui, perso l'equilibrio cade dal girone verso il piano terra, dove non arriva vivo.
Lo spadaccino dall'altro lato del girone, invece, si presenta ai cavalieri come "Adone, cavaliere di Demetra, che mi ha donato questa spada: l'invincibile Durlindarla", sentendo queste parole, Axen si fa avanti nel suo gruppo e sfida il nemico, per vedere se la Durlindarla sia invincibile quanto l'Excalibur o meno. Fra i due inizia uno duello all'arma bianca, in cui ogni colpo andato a vuoto provoca una fenditura gigantesca nel terreno; ad un tratto Axen para con il braccio destro il colpo di Adone, ma il cavaliere di Demetra tenta di morderlo al collo, mostrando finalmente i canini giganteschi ed affilati, sorpreso Axen si allontana dall'avversario che spiega: "Dovete sapere che io sono cavaliere di Demetra da 120 anni, anche se ne dimostro solo 15, perchè la dea mi ha concesso di utilizzare il <morso del parassita>, con cui tolgo la vita e la giovinezza ai miei avversari, alcune volte li risparmio, come Ascalfo, altro cavaliere di Demetra, che malgrado appaia ottantenne ha solo 20 anni, come la sua amata Persefone, sacerdotessa di Demetra", detto ciò tenta nuovamente di mordere l'avversario, che stavolta è preparato all'attacco e lo evita bloccando intanto la spada di Adone con il braccio destro e con il sinistro la frantuma, affermando: "Tu hai una spada quasi invincibile, io ne ho due invincibili, una per braccio", poi lo colpisce al petto con la destra, mentre con la sinistra lo finisce.
Intanto gli altri sei cavalieri percepiscono un secondo cosmo e dal nulla delle lame si schiantano contro di loro, che cercano in tutti i modi di parare i colpi.
All'improvviso una guerriera appare da dietro una delle scritte, lei si presenta come: "Persefone, sacerdotessa di Demetra" ed attacca i nemici con le sue "mille lame d'oro", colpo lanciato così velocemente che solo Alcor riesce a vedere tutte e 1000 le lame ed a bloccarle.
Notata la velocità dell'avversario, Demetra gli propone se vuole essere lui il primo a morire, Alcor accetta la sfida, quindi la sacerdotessa riattacca con il suo colpo che risulta nuovamente inefficace, allora Alcor le dice: "Vuoi vedere la vera velocità?" e scaglia i suoi "artigli d'oro" colpo che colpisce quasi in pieno la ragazza, che però non si perde d'animo, ma stranamente si toglie la corona che porta, la solleva al cielo e questa inizia ad illuminarsi, allora Persefone scatena il: "tuono di Persefone", colpo che produce il rumore di un tuono mentre una scossa, lanciata dalla corona, ti colpisce in pieno. Alcor non riesce ad evitare il colpo, ma la sua armatura d'oro gli evita la morte, infatti il cavaliere, seppur ferito, attacca la sacerdotessa, usando stavolta il "sacro Gemini" con cui la elimina.
Entrambi i gruppi di cavalieri posso quindi sorpassare il primo girone dell'Olimpo e salire verso il secondo.
Nel secondo girone i 5 cavalieri, che continuano lungo la strada sinistra, vengono accolti da una bellissima guerriera che si presenta come "Colomba, messaggera di Afrodite", la quale attacca subito i cavalieri con il "messaggio di pace", colpo che stordisce gli avversari e li porta alla morte senza battaglia; solo Antar riesce ad evitare il colpo, perché era rimasto in dietro durante la salita, allora il cavaliere, titubante nel combattere una ragazza, nota i compagni a terra e quando Colomba stà per attaccare nuovamente, lui non può fare a meno di utilizzare la sua cuspide, che colpisce in pieno l'avversaria, che cade a terra, ma riesce a rialzarsi, e ritenta l'attacco, mentre Antar la colpisce con un'altra cuspide, continuano così per altre quattro volte, allora Antar, notata la determinazione dell'avversaria, decide di evitarle altre sofferenze: "Ti finirò senza farti soffrire, ma tu devi risvegliare i miei compagni", afferma, "Preferisco morire pittusto che tradire la mia dea",  risponde ritentando l'attacco, Antar per evitarlo sbatte su Sirio, che scosso dal compagno, involontariamente, si risveglia; Antar, capito come svegliare i compagni, decide di finire l'avversaria, utilizzando le: "15 cuspidi assemblate", colpo che penetra tutte le cuspidi contemporaneamente, ed uccide senza lunghe agonie.
Morta Colomba i cavalieri continuano la marcia.
Dall'altra parte i cavalieri percepiscono lungo la salita, fra le voci che in quel girone lodano Zeus, una voce diversa che afferma: "Il vostro viaggio è finito, cavalieri di Atena, io, Naci di Narciso, cavaliere di Afrodite vi eliminerò", ed all'improvviso appare un cavaliere che avanza spavaldo in mezzo ai cavalieri d'oro e attacca Andromeda, definedolo carino, in un'armatura che starebbe meglio a lui. Dall'altra parte i 5 cavalieri d'oro percepiscono un cosmo simile al loro e si trovano attaccati da delle rose rosse, che vengono indirizzate tutte contro Mayil, dal "Cavaliere della rosa, figlio di Afrodite".
I due scontri iniziano: da una parte Andromeda deve respingere i "petali di Naci", colpo al quanto scarso, invece Mayil deve dapprima difendersi dalle "rose rosse", poi anche dalle "rose nere", cosa al quanto ardua.
Ad un tratto Andromeda si stufa di parare i colpi ed espande il suo cosmo abbastanza per scatenare la sua Nebulosa, che spedisce Naci verso il vuoto.
Mayil invece para più colpi possibile, anche se non capisce tanto odio nei suoi confronti, ma improvvisamente, vedendo una "rosa bianca", ricorda i discorsi di Andromeda sul cavaliere di Fish, Aphodite, che riconosce nel suo avversario, allora gli dice: "Ex cavaliere di Atena, morto e traditore, meriti di morire più di molti altri e sarai battuto da me, una donna, cavaliere della dodicesima casa", detto ciò, scatena il suo "sacro pisces", che colpisce ed uccide il vecchio cavaliere di Atena.
I due gruppi continuano la scalata del secondo girone, quando entrambi si trovano davanti un avversario: a sinistra un giovinetto che svolazza con ali dorate ed un arco in mano, a destra un ragazzo dall'armatura blu. Il primo si presenta come "Eros, figlio di Afrodite", il secondo come "Anteros, figlio di Afrodite e gemello del più famoso Eros".
Eros inizia l'attacco con le sue "frecce d'oro" in grado di condizionare la mente di chiunque ne venga colpito, così i cavalieri sono costretti a nascondersi dietro dei sassi per non essere colpiti dal nemico volante, solo Sirio, che possiede lo scudo di Libra può avanzare contro il nuovo nemico, tanto da cercare di colpirlo con il "drago nascente", ma invano data la maggiore possibilità di movimento dell'avversario, allora Sirio tenta con il "Colpo dei 100 draghi", che va anche a vuoto, il cavaliere d'oro è in crisi, non sa come attaccare, quando nota una falla nella difesa dell'avversario: quando lancia la freccia non può difendersi con l'arco, quindi Sirio abbassa lo scudo e si prepara ad essere colpiti, sembrerebbe, ma invece mentre Eros scaglia la freccia, il cavaliere di Libra prende una spada e la lancia contro l'avversario, trafiggendolo a morte.
La battaglia con Anteros, invece, si mostra difficile, infatti il guerriero blocca ogni colpo con le mani, alla fine tutti i cavalieri hanno tentato almeno una volta di colpirlo, allora Joes si fa avanti fra i suoi compagni, convinto di potercela fare.
La battaglia inizia, Anteros utilizza la "coppia", tecnica che gli permette di creare una sua momentanea immagine in una posizione opposta alla sua, ma Joes non si fa spiazzare da questa tecnica, infatti riesce a percepire il cosmo di Anteros dietro di sé e così evita le "dita della passione", colpo che ha il medesimo effetto delle frecce del fratello Eros, cioé sottomette chiunque ne sia colpito; Joes allora capisce che utilizzare il "sacro cancer" lo obbligherebbe ad avvicinarsi troppo all'avversario, quindi decide di usare la "meridiana d'oro", che però colpisce solo la roccia poiché Anteros usa ancora la "coppia", il cavaliere di cancer percepisce quindi il cosmo di Anteros nuovamente alle sue spalle, ma stavolta non lo evita, gli blocca le braccia ed urla: "Non si usa mai la stessa tecnica due volte di seguito con il medesimo avversario" e lo colpisce con il "sacro cancer", polverizzandogli l'armatura ed uccidendolo.
I cavalieri d'oro possono quindi avanzare verso il terzo girone.
Questo girone è completamente immerso nel fumo, che si alza dal terreno insieme ad altre lodi di Zeus, i cavalieri camminano a stento in questo fumo, ma ad un tratto ambedue i gruppi si trovano in zone dove il fumo si dilata: il gruppo di destra si trova davanti due giovani uno dai lunghi capelli verdi, l'altro dai capelli rossi; mentre il gruppo di sinistra si trova davanti una ragazza bionda ed un giovane dai capelli azzurri.
I primi due si presentano come "Euro e Noto, figli di Eolo, dio dei venti", gli altri due come "Bora e Zefiro, figli di Eolo, signore dei venti", i cavalieri vengono schiantati da forti correnti contro le pareti del girone, quindi una voce si ode per tutto il girone: "Figli, uccideteli", i quattro ringraziano il padre, ma affermano: "Dacci la soddisfazione di combattere da soli  contro di loro".
Noto allora camminando fra i cavalieri, percepisce il cosmo infuocato di Phoenix ed afferma: "Tu, cavaliere, sarai il mio primo avversario", Euro invece guarda i vari combattenti e nota che il più riposato sembra Kiki, quindi decide che: "Tu sarai il mio primo avversario"; dall'altra parte Zefiro, percependo il cosmo freddo di Crystal decide di combattere con lui e Bora, notando che Mayil è l'unica ragazza, decide di combattere con lei.
Noto attacca Phoenix con il "Vortice di fuoco" un gigantesco vortice infuocato, che il cavaliere evita per rispondere con gli "artigli del leone" colpo che però non ha effetto su Noto che afferma: "Non puoi battermi con il fuoco", riattaccandolo con il suo vortice, il cavaliere del leone allora risponde: "Con il fuoco no, ma con le tue paure?", detto ciò lo colpisce con il "Fantasma diabolico"; Noto si vede quindi insieme ai suoi fratelli davanti a suo padre, che rimane nell'ombra e dice: "Uno di voi mi ha veramente deluso: tu, Noto, come hai potuto unire il fuoco con il vento? non sai che il vento è fatto per fermare il fuoco? Sei un figlio da rinnegare!" , nella realtà Noto inizia ad urlare "NO!" e cade giù verso il primo girone dove arriva ormai morto.
Euro intanto scatena il "vento distruttore" contro Kiki, che tenta più volte di fermarlo con il "crystal wall" che si infrange di continuo, ma Kiki non demorde e decide di attaccare lui il semidio (essendo figlio di un dio e di una indeterminata mortale), lo colpisce con la "Starlight excution" ben tre volte, uccidendolo.
Dall'altra parte, Bora colpisce Mayil con l' "aria dorata", colpo che paralizza ciò che tocca, Mayil viene colpita alle gambe ed alle braccia, Bora stà per colpire il petto, ma Mayil decide allora di usare il "canto della sirena", con cui elimina l'avversaria. Zefiro intanto intimidisce Crystal: "Sei pronto a provare il vero gelo, cavaliere? Ora assaggerai la mia <corrente fredda>" e scaglia il suo colpo, che Crystal riesce ad evitare, poi è il cavaliere d'oro che parla all'avversario: "Ora tu proverai i ghiacci eterni, attraverso il mio <sacro acquarius>" "Ah si, cavaliere? " gli risponde il semidio, ed entrambi attaccano, i due colpi sembrano avere la stessa forza, ma dopo un pò si inizia a distinguere che il cavaliere dell'acquario stà avendo il sopravvento, infatti Zefiro diventa, dopo un'ardua difesa, una gigantesca statua di ghiaccio.
I cavalieri avanzano, ed entrano quindi nel quarto girone, all'ingresso del quale trovano un cartello con la scritta: "Tutto questo è opera di Zeus", il girone è un gigantesco bosco con monti, fiumi e grandi alberi, i due gruppi vi camminano felici, finché il gruppo di sinistra non percepisce un cosmo aggirarsi fra i monti ed il gruppo di destra non ode dei canti in lontanza.
I 6 cavalieri avanzano cautamente e trovano sulla riva di un fiume due bellissime ragazze con addosso delle armature, che si presentano come "Dafne ed Opi, ninfe al servizio di Artemide";  gli altri cavalieri incontrano invece un giovane dalla strana armatura che si presenta come: "Acteon, cacciatore e difensore dei monti per Artemide".
Le due fanciulle si posizionano davanti ai cavalieri e li attaccano con i loro colpi: gli "Spiriti acquatici" di Opi e le "foglie immortali" di Dafne, Kiki e Zalon non arrivano a parere il colpo di Dafne che li impriggiona in delle reti di rampicanti, mentre Phoenix ed Andromeda subiscono in pieno il colpo di Opi, che li colpisce come un'onda gigantesca, solo Alcor e Joes sono ancora capaci di difendersi e decidono di contrattaccare: Alcor lancia i suoi "artigli d'oro" contro le rampicanti di Dafne, frantumandole, mentre Joes para il colpo di Opi, le due ninfe decidono allora di usare delle armi: Dafne usa le "foglie mortali", che si attaccano sull'avversario fino a soffocarlo, mentre Opi lancia le sue due "mezzelune" che funzionano come dei boomerang.
Joes disintegra i due boomerang e con un salto si avvicina ad Opi, che lo attacca con un calcio, ma il cavaliere le blocca la gamba e la finisce con il "sacro cancer", Alcor invece si muove così velocemente da evitare le foglie di Dafne e la uccide con i suoi "artigli d'oro".
Acteon, invece, attacca i cavalieri con la sua "incornata dorata", un colpo energetico, che appare come l'assalto di un cervo. Nessuno dei cavalieri riesce a colpirlo per la velocità con cui si riesce a muovere fra gli alberi, allora Axen consiglia ai compagni: "Allontanatevi, dovrò usare il mio <sacro Capricorn>", detto ciò gli altri cavalieri indietreggiano, mentre Axen, formando una croce con le braccia, pronuncia: "Per il sacro Capricorn" e dalle sue braccia partono delle onde dorate che piegano tutto ciò che incontrano: gli alberi si inclinano e lo stesso Acteon si trova in ginocchio, incapace di risollevarsi, allora Axen avanza verso di lui spiegandogli: "Il mio colpo sacro provoca onde magnetiche che, facendo forza sulla gravità, piegano tutto ciò che incontrano; ogni cavaliere produce una forma diversa di energia: luminosa per l'ariete, di pietra per il toro, ghiacciata per acquario e gemelli, elettrica per il cancro, di fuoco per il leone e lo scorpione, pura energia per la vergine, acquatica per bilancia e pesci, magnetica per me", detto ciò lo finisce con un colpo d'excalibur.
I cavalieri avanzano quindi verso il quinto girone, qui i cavalieri notano delle grandi fornaci da cui escono di continuo tavole con sopra scritte le "regole per rispettare il sommo Zeus". Il gruppo di sei cavalieri cammina piuttosto tranquillo in quel luogo, finché la terra sotto i loro piedi non trema, ed esce da essa un cavaliere dall'armatura rossa, che si presenta come: "Granata della formica, cavaliere di Efeso"; l'altro gruppo incontra invece un gigantesco uomo che si presenta come: "Polifemo, cavaliere di Efeso".
Granata consiglia ai nemici di: "Scegliere un posto dove essere seppelliti e andarci, perché da qui non uscirete vivi!", detto ciò scatena le "Schiere sotterranee", colpo che produce grandi terremoti, i cavalieri sono disorientati dalla tecnica dell'avversario, tranne Zalon che afferma: "Io ho una tecnica quasi identica, ora te la faccio vedere" e scatena il suo "sacro toro".
Dall'altra parte, Crystal si fa avanti per combattere con un servitore del dio del fuoco,ma viene colpito contemporaneamente da due colpi infuocati: uno è l' "Occhio di fuoco" di Polifemo, ma l'altro non riesce a capire da dove provenga, il cavaliere d'oro non si perde comunque d'animo e scaglia contro l'avversario la "polvere di diamanti", ma viene nuovamente colpito alle spalle, stavolta Antar ha visto il secondo combattente e lancia una cuspide che il misterioso cavaliere evita, ma lo costringe così a mostrarsi, il giovane nuovo avversario si mostra come: "Chop dello scoiattolo, cavaliere di Efeso" ed attacca il cavaliere dello scorpione con la "coda di fuoco".
I colpi di Zalon e Granata si scontrano, le loro energie producono grandi macerie e metà del girone crolla, ma Granata essendo più debole fisicamente, muore, mentre Zalon riesce a soppravvivere alla battaglia.
Crystal, intanto, propone ad Antar: "scambiamoci gli avversari, voglio fargli vedere cosa vuol dire attaccarmi faccia a faccia", Antar accetta e scatena le sue cuspidi contro Polifemo, che però non viene minimamente ferito, anzi avanza più determinato che mai, dicendo ad Antar: "Serve qualcosa di più forte per abbattere un'armatura forgiata da Efeso!", Antar non se lo fa ripetere e scatena il suo "sacro scorpio", una gigantesca cuspide di fuoco che frantuma la parte centrale della corazza di Polifemo, uccidendolo.
Crystal, invece, para la "coda di fuoco" di Chop ed attacca con la "polvere di diamanti", con cui surgela letalmente l'avversario.
 I cavalieri d'oro arrivano nel penultimo girone, il sesto, in cui notano degli spiriti che mostrano agli altri spiriti il progetto di Zeus riguardo il nuovo mondo.
I 6 cavalieri si trovano davanti una ragazza, armata con una catena, in un'armatura dorata, che si presenta come: "Arianna, baccante di Dioniso"; gli altri 5 incontrano un vecchio con un bastone, che si presenta come: "Sileno dell'asino, sacerdote di Dioniso da 250 anni".
La baccante guarda i suoi nemici e diretta verso Andromeda chiede: "Sei tu il cavaliere d'Andromeda", il cavaliere le risponde: "Lo ero, ora sono cavaliere di Virgo", dopo tale risposta, Arianna attacca Andromeda con la sua catena, affermando "Tu meriti una punizione per aver rinunciato ad una nobile catena".
Intanto Sileno, dall'altra parte, scruta gli avversari e, senza dire niente prima, attacca Antar con la "punta del bastone", la sua arma estensibile.
Andromeda tenta più volte di evitare la "catena d'Arianna", ma non vi riesce, infine suo fratello lo incita a difendersi, allora Andromeda ampia il suo cosmo ed appare nuovamente la sua "catena d'oro", che lancia contro l'avversaria.
Arianna para il colpo con la "catena a scudo", allora Andromeda pone nuovamente la catena per terra ed afferma: "Sacerdotessa, lasciaci passare, non voglio finirti con il <sacro virgo>", ma Arianna lo attacca, allora il cavaliere di Virgo e costretto a scatenare l'energia della sua catena, che ha lo stesso effetto avuto su Yue.
Dall'altra parte Sileno cerca più volte di colpire Antar, ma non vi riesce; ad un tratto il cavaliere d'oro afferra il bastone ed afferma: "Ora provo a pungerti io, ok?" e scaglia contro di lui le "15 cuspidi assemblate", con cui uccide l'anziano avversario, che aveva avuto dal suo dio la possibilità di vivere in eterno senza la degenerazione degli organi interni.
I cavalieri arrivano quindi all'ultimo girone, dove gli spiriti provano per un breve periodo cosa voglia dire disubbidire a Zeus.
I due guardiani del girone fermano i due gruppi di cavalieri: a destra un cavaliere dall'armatura viola, mentre a sinistra un cavaliere dall'armatura rosso sangue.
Il primo si presenta come: "Deimos, figlio di Ares e signore della ferocia", mentre il secondo come: "Phobos, figlio di Ares e signore della paura".
Il primo alza il braccio contro gli avversari e scatena il suo: "Demonio fatale", una scossa di energia nera, che abbatte tutti i cavalieri per terra, nemmeno Kiki, Andromeda e Joes riescono a parare il colpo, ma il primo a rialzarsi è Zalon, a cui Deimos dice minaccioso: "Tu sarai il primo a morire".
Phobos dall'altra parte scatena contro gli avversari le "gabbie di sangue", con cui imprigiona gli avversari in gigantesche reti rosso sangue, da cui solo Axen riesce ad uscire immediatamente.
Deimos riscatena contro Zalon il suo "demonio fatale" e stavolta il cavaliere è abbastanza preparato da non perdere l'equilibrio per l'attacco, e quindi attacca con il "Grande corno", che sbatte Deimos a terra, ma il figlio del dio si rialza e si prepara a riattaccare, ma proprio mentre stà per lanciare il colpo, Zalon lo riattacca con il "grande corno", puntato nel medesimo punto del primo attacco, così da frantumargli l'armatura, sfondargli il corpo e lasciarlo a terra agonizzante, per cautelarsi il cavaliere del toro lo colpisce con un terzo corno, con cui lo elimina completamente.
Phobos intanto, notando come le sue "gabbie" siano inutili contro excalibur, avvisa il cavaliere: "Ora proverai il colpo più distruttivo: il <fantasma sanguinario>" e lancia una sagoma rossa che colpisce Axen sul braccio destro, procurandogli una ferita che non si nota sull'armatura. Axen cerca allora di prendere tempo camminando intorno all'avversario, mentre studia un colpo: sa che usare il <sacro colpo> con accanto i compagni intrappolati non è sicuro, allora ha un'idea e dice all'avversario: "Pensi di battermi paralizzando il mio braccio destro? io ho due excalibur", quindi Phobos attacca Axen al secondo braccio, ma proprio mentre il colpo stà per andare a segno, il cavaliere del Capricorno con il braccio destro, dolorante, scaglia un colpo di excalibur contro il nemico, colpendo in pieno petto ed aprendogli l'armatura; Phobos cade a terra e nel rialzarsi viene nuovamente colpito dall'excalibur di Axen che è accecato dal dolore quindi si sfoga sul nemico.
Eliminati i due figli di Ares, i due gruppi camminano verso la cima dell'Olimpo. Arrivati qui, i cavalieri, ormai riuniti, notano tre individui: un gigante e due ragazze, una delle due si fa avanti e si presenta come: "Iris dell'arcobaleno, e loro sono Hebe ed Argo, siamo tutti cavalieri di Era". I cavalieri sono pronti a combattere, ma non sono pronti per ciò che accade: Iris apre le braccia e sopra di lei appare un arcobaleno che acceca i cavalieri, intanto gli occhi sull'armatura di Argo diventano bianchi come l'armatura stessa e 33 cloni di Argo appaiono intorno ai cavalieri. I cavalieri sono bloccati ed accecati, quando Hebe li attacca con il suo "Scorrere di acque divine"; ormai per i cavalieri la battaglia sembra persa, quando percepiscono tre cosmi: due sembrano appartenere a cavalieri d'oro, mentre il terzo sembra essere quasi il cosmo di una divinità.
Una luce maggiore di quella di Iris sovrasta tutti e fa sparire le illusioni di Argo e l'arcobaleno di Iris.
I cavalieri vedono allora in lontanza 3 uomini senza armature e riconoscono in loro Ioria, Micene e Pegasus; il primo dice: "Cavaliere d'Atena" rivolto a Pegasus "Ora che hai lo spirito divino, puoi combattere e tornare in vita con il mio sacrificio", detto ciò scarica il suo cosmo su Pegasus, poi Micene continua il discorso del fratello: "Io cavaliere ti donerò l'armatura!" e brucia anche lui il suo cosmo, da cui disappare lui ed appare l'armatura d'oro del Sagittario.
Pegasus allora scende in campo salutando i suoi compagni, che avevano avuto il tempo di rialzarsi e di riprendere sufficenti forze, "Ora cavalieri di Era, lasciate libero il passaggio o vi annienteremo", minaccia Pegasus ed Iris gli risponde: "Avrai forse battuto il mio <arco dai mille colori> e gli < occhi illusori> di Argo, ma non ci batterai tutti e tre", detto ciò attacca con il <volo dell'uccello paradisiaco", che Kiki riesce a bloccare con il suo "crystal wall".
Pegasus, intanto,fronteggia Argo che lo attacca con i "100 occhi", che il cavaliere d'oro riesce a bloccare tutti, per poi partire con una risata e dire: "E' questo colpo lo definisci veloce?" e lancia quindi il suo "fulmine" ad una velocità mai tocca prima, che abbatte Argo. Kiki riesce a eliminare Iris con la "starlight excution", mentre Hebe scatena il suo "scorrere di acque divine" contro il "sacro acquarius" di Crystal, che ha la meglio ed elimina l'avversaria.
Così i cavalieri d'oro, ora riuniti, corrono su per il fiume Leté, per poter giungere al paradiso degli dei e salvare lady Isabel, ora che è rimasta solo un'ora.