ULTIMI GIORNI DI PACE
27-28/12/2000 – RPG
03-05/01/2001

Santuario
Un’altra serata scorreva lento nel santuario, l’allenamento tra Camus e Shura era finito da poche ore che già il Cavaliere di Acquario si ripresentava nella grande arena del santuario pronto ad affrontare un nuovo rivale.

Il sole era pallido come non mai in cielo, la giornata si preannunciava calda, forse afosa, forse anche per questo Camus si sentiva iperattivo, amante com’era delle basse temperature.
Il pubblico, in totale cinque o sei cavalieri forse si augurava in un po’ di rifrigerio grazie alla polvere di diamante di Camus, e forse con l’inizio del combattimento sarebbero stati accontentati.

Anche Shura scese nell’arena, a lui spettava il compito di arbitrare l’incontro fra i due Gold Saints.
Non appena Camus e Dauko furono scesi accanto a Shura, questi dichiarò iniziato l’allenamento e si fece da parte per lasciare spazio ai due contendenti.

I due cominciarono.
Inaspettatamente fu Dauko ad iniziare, infatti il Cavaliere di Libra si dimostrò più veloce di Camus, che forse pensando più all’età di Dauko che alla sua forza, si era impegnato troppo poco.
Il Saggio maestro dei Cinque Picchi attaccò subito con il suo Rozan Hyaku Ryuhatsu.
Dal canto suo Camus si difese senza problemi con il suo Muro di Ghiaccio, con il quale assorbì quasi completamente il colpo di Dauko.
Evidentemente dopo un primo momento di distrazione Camus aveva capito che Dauko era un avversario pericoloso ed aveva incominciatò a fare sul serio.
A riprova di ciò Camus tentò subito di ibernare il vecchio maestro con la sua polvere di diamanti in modo da renderlo totalmente inoffensivo.

Questa volta Dauko non riuscì ad essere più veloce di Camus e finì per rimanere bloccato dal suo colpo.

Ormai l’incontro sembrava segnato, e Camus si apprestava a lanciare la sua potentissima Aurora Execution.
Il colpo fu rovinoso per il vecchio maestro che ne venne completamente travolto subendo in pieno la sua glaciale potenza.

L’incontro era finito e Camus aveva vinto senza troppi problemi.

Ora l’arena era pronta per accogliere gli altri cavalieri che volevano allenarsi.

Adesso era il turno di Shura, ora in campo come combattente invece che come arbitro, e Misty, il più potente fra i Silver Saint.

Una nuvola passeggera oscurò il sole, facendo calare una leggera ombra sull’arena.
In quest’ombra fra mille scintille, Shura lanciò la sua poderosa Excalibur, sorprendendo con la sua velocità Misty.
Lo stupore del Cavaliere d’Argento durò ben poco, giusto il tempo di erigere un la sua Barriera d’Argento a protezione del suo splendido (a meno a sentire lui ^_^) corpo.
L’efficacia del colpo di Shura fu praticamente dimezzaata, e questi riuscì solo a scaraventare a terra Misty, il quale si rialzò immediatamente pronto a sferrare il suo attacco, il Marble Trip.

Shura ridacchiò e iniziò a saltare via grazie al suo Jumping Storm, col quale riuscì perfettamente a schivare il colpo del Silver.
Tutto ciò che Misty fu in grado di dire fu: “Cavolo!!!” (sue testuali parole ^_^)

Shura non badò molto a ciò che il suo avversario aveva da dire, e subito ritornò all’attacco con la sua Excalibur.
Questa volta Misty ne fu travolto e stramazzò al suolo in fin di vita.
Nonostante questo riuscì a contrattaccare e a lanciare il suo Marble Tripper.
Shura cercò di ripetere la scena precedente, che lo vedeva schivare senza problemi il colpo di Misty ma questa volta le cose andarono in modo leggermente diverso.
Infatti Il Gold Saint non ce la fece a superare in velocità il Silver, che aveva dimostrato con un colpo potentissimo tutto il suo valore, e subì in pieno il Marble Tripper finendo fuori dall’arena contro il muro di recinzione.
Il Cavaliere del Capricorno aveva riportato gravi danni dall’impatto ed ora non era più così sicuro della sua vittoria.
“Scusami Misty” disse una volta rialzatosi
“Scusami tu Shura”…..gli rispose Misty…..
“Ma voglio vincerò anche a costo di ucciderti!!!!!!!!!” proseguì Shura……”EXCALIBUR!!!!!!!!!!!!”

Misty rimase esterrefatto da questo nuovo attacco e capì che non aveva molte speranze di sopravvivere nuovamente.
Miracolosamente il peggio fu evitato e Misty non perse la vita anche se non era mai stato così vicino alla morte….comunque il Silver Saint non risparmiò un’occhiataccia per Shura che faceva finta di niente, incominciò a bruciare il suo cosmo e dette un calcio indispettito a Shura che ricambiò amorevolmente con un pugno.

Comunque lo scontro era giunto al termine con la vittoria di Shura, Misty gli tese la mano in segno di amicizia e questi strinse ben volentieri  la mano all’amico.

Tra uno scontro e l’altro la mattinata era passata e il pomeriggio iniziava a trascorrere lento.
Il sole si stava avviando al tramonto ma prima di sera l’arena dels antuario avrebbe assistito ad un’altra lotta.
Questa volta erano due Bronze Saint che si sfidavano e precisamente Seiya di Pegasus e Hyoga di Cygnus.
Come il suo maestro, Camus, anche Hyoga bramava sempre nuove sfide per diventare sempre più potente.
Iniziò il combattimento Hyoga attaccando con il suo Aurora Thunder Attack.
A Seiya non rimase altro da fare se non cercare di bloccare alla meglio il colpo, cosa che gli riuscì alla perfezione e gli permise di ripartire all’attacco col suo Pegasus Suiseiken.
Sfortunatamente per lui Hyoga come Camus era famoso per il suo muro di ghiaccio, e perciò vide il suo colpo quasi nullificato dalla difesa dell’amico.

I minuti che seguirono furono ricchi di momenti che non avevano molto a che fare con l’amicizia.
I due intrepidi si scambiavano colpi su colpi, senza risparmiare akcuna energia, quasi come se da questo scontro dipendesse la loro vita, quasi come fosse la cosa più importante del mondo.
Entrambi i Cavalieri arrivarono vicini alla morte svariate volte riuscendo sempre a recuperare le forze per proseguire la lotta, anche se la superiorità delle difese di Hyoga l’avrebbero forse portato alla vittoria.

Da questo incontro nessuno dei due uscì vincitore o perdente, infatti prima dell’attacco finale i due si avvicinarono e stringendosi la mano finirono lo scontro in parità.

                                                                     Dragone Nero ~Shura~

Giardino della Sesta Casa, ore 8
Il tempo sembrava essersi fermato.
Da quando Ermes era stato sconfitto ed aveva predetto la venuta del Dio distruttore i cavalieri si erano riuniti tutti al santuario per prepararsi al meglio alla nuova lotta che li attendeva, gli allenamenti si susseguivano senza tregua, coinvelgendo completamente tutti i cavalieri, i quali davano quasi l’impressione di essere interessanti unicamente al miglioramento dei propri poteri.

Era l’alba di un'altra giornata per il Grande Tempio, probabilmente un’altra giornata come tutte le altre.

Erano appena le 9 di mattina che già Saga e Shaka si erano accordati per un allenamento, uno dei tanti che da giorni si susseguivano al grande tempio.
Questa volta il luogo dello scontro sarebbe stato il giardino di Shaka, alla sesta casa della Vergine.

La calma regnava, i due cavalieri erano soli, non accennavano alcun movimento, evidentemente si stavano studiando prima di decidere come attaccare.
Un istante dopo Saga iniziò lo scontro lanciando un’Esplosione Galattica di incredibile potenza.
Shaka sembrò non preoccuparsi del colpo e rimase immobile fino a quando il colpo del cavaliere di Gemini non gli fu molto vicino, poi con fare incurante aprì gli occhi ed il colpo di Saga si infranse sulla sua impenetrabile difesa.
L’impatto sollevò un gran polverone da terra, che però si diradò subito a causa dell’energia scatenata da Shaka con il suo Tembu Hourini.

La concentrazione era finita, da adesso era lotta senza esclusione di colpi.
“Maledetto……Bloccherò il tuo colpo!!!” Saga fu costretto ad interrompersi a causa dell’impatto col colpo do Virgo che lo trascinò per diversi metri.

Saga non era certo famoso per la sua pazienza, e vistosi in momentanea difficoltà decise di utilizzare il suo colpo più temibile, il Demone Oscuro.
Se fosse riuscito nel suo intento il povero cavaliere di Virgo sarebbe stato alla sua mercé, un pupazzo nella mani di Saga.
“Adesso Shaka subirai la mia IRA!!!! Demone Oscuro!!!!”

“Cavaliere di Gemini sei proprio sicuro di voler rischiare così tanto??”

La domanda di Shaka lasciò spiazzato Saga.
Cosa voleva dire con quelle parole?? Cosa intendeva?? Non era lui a rischiare la sua vita…..?? Non era forse lui la prossima vittima del suo terribile Demone Oscuro??
Queste ed altre domande accompagnarono Saga nell’esecuzione del suo attacco, al termine del quale il povero cavaliere di Gemini comprese ciò che avrebbe dovuto sapere molto bene:
Era risaputo infatti che Shaka era il Gold Saint con le capacità psichiche più sviluppate, più potenti, per lui era quasi un gioco schivare i colpi di questo tipo e difatti Shaka non si smentì, la sua figura si mosse veloce attraverso il pugno di Saga, riuscendo senza problemi a vanificarne la potenza.

“Cavaliere la tua leggerezza ti costerà molto…..Tembu Hourini!!!!”

Questa volta Saga fu letteralmente scaraventato a terra, riuscendo a malapena a rialzarsi.
La sua rabbia sembrava comunque aumentata, voleva vincere a tutti i costi: “Prendi Questo!!!! Esplosione Galattica!!!!”
“Dovresti averlo capito cavaliere……..” Nuovamente il colpo fu attutito dal portentoso Muro di Difesa di Shaka, che riuscì a contenere l’energia di Saga venendo solamente costretto ad indietreggiare qualche metro.
Saga guardò negli occhi il suo rivale e con fare di sfida gli sussurrò: “Fino alla Fine…..”

Shaka socchiuse gli occhi e pronunciò il suo attacco segreto: “Visto che tu mi hai mostrato il tuo terribile Demone Oscuro adesso io ti mostrerò il mio Rokudourinne….”

Saga ammutilì…..stava per ricevere il colpo supremo che scaglia l’avversario nell’Ade…..una fine orribile.
“Ahahah!!!! Questa volta mi hai sottovalutato tu cavliere…..” ridacchiò Saga, evidentemente il timore iniziale non gli aveva fatto perdere ogni speranza, “Anch’io sono potente nelle arti psichiche, non riuscirai nel tuo intento!!!!”

Il colpo di Shaka si perse nel vuoto senza mietere vittime, i due cavalieri erano di egual potenza, almeno nelle arti psichiche, Saga sembrava averlo capito per primo, ed infatti era ripartito all’improvviso con l’Esplosione Galattica.
Saga sapeva che il colpo del cavaliere della Sesta casa aveva poche possibilità di ucciderlo e perciò dovendo approntare una difesa minore, aveva avuto tutto il tempo per contrattaccare e cercare di prendere Shaka alla sprovvista.
La sua idea risultò azzeccata, il suo colpo investì in pieno Shaka, scaraventandolo contro un albero.

Adesso erano nuovamente pari, entrambi avevano subito pesanti danni, anche se avevano abbastanza energie per sostenere ancora qualche attacco.
“Ancora un ultimo tentativo!!!” disse il cavaliere di Virgo, “Rokudourinne!!!”
Ed ancora una volta il suo colpo andò a vuoto, evidentemente aveva sottovalutato Saga, che adesso si apprestava a rispondere con la sua Esplosione Galattica.

Lo scontro però teminò qui, “Ho ottenuto quello che volevo, adesso posso anche andare…..” furono le ultime parole di Shaka poco prima che sparisse nell’oscurità della Sesta Casa.
Lo scontro era finito e Saga ne era risultato vincitore.
 

Arena del Grande Tempio – Ore 11
La lotta non era ancora finita, un altro scontro dopo quello di Saga e di Shaka si apprestava ad essere iniziato al Grande Tempio, questa volta i protagonisti di tale scontro sarebbero però stati due Bronze Saint, Shiryu di Dragon e Shun di Andromeda.

I due valorosi si sarebbero affrontati nella grande arena, un luogo decisamente meno appartato del giardino della Vergine alla sesta casa, e infatti sugli spalti erano già presenti alcuni Cavalieri venuti per godersi lo spettacolo.

Lo scontro sarebbe stato vigilato da due Gold Saint, Shaka della Vergine, che adesso, a differenza di poche ore prima, si trovava ad arbitrare uno scontro, e Shura di Capricorn, visibilmente ancora assonnato nonostante l’ora.

I due cavalieri di Bronzo si salutarono, e dopo aver preso posizione invitarono Shaka a dichiarare l’inizio della lotta.
Alla conferma del Cavaliere d’Oro, dette pronta risposta Shun, che partì all’attacco con velocità impressionante:
“Cedi il passo Cavaliere……non vorrei rischiare la tua vita in questo scontro…..” Le parole di Shun riecheggiavano dietro al sibilo delle sue imponenti catene.
“Mai!!!!! Semmai Sarai tu a piegarti alla forza del Dragone!!!!”
L’impeto delle parole di Shiryu non l’aiutarono nell’affrontare il colpo, che lo investì i pieno e lo scaravento a terra.
“Maledizione se solo avessi il mio scudo avrei ridicolizzato le tue insulse catene…….Ma non temere!!! Anche senza armatura il mio Drago Nascente avrà ragione di te Shun!!!!!!Colpo Segreto del Drago Nascente!!!!!!”

Alla voce di Shiryu fece eco quella di Shun: “Catena di Andromeda, disponiti a difesa!!!!Rolling Difense!!!!”
Era risaputo che le catene di Andromeda erano sì potenti armi di attacco, ma lo erano altrettando anche in difesa, grazie ad esse Shun riuscì a limitare notevolmente i danni anche se l’impatto riuscì a sbalzarlo facendolo sbattere contro il muro laterale dell’arena.
La lotta si stava animando e gli animi degli spettatori si stavano infuocando.
“Thunder Wave!!!!” Shiryu non ebbe molto tempo per godersi la vista di Shun a terra che già il cavaliere di Andromeda ricominciava ad attaccare con le sue micidiali catene.
Questa volta il colpo risultò molto più debole del precedente e Shiryu riuscì a contenerlo quasi completamente e a riattaccare col suo Drago Nascente: “Shun preparati alla sconfitta!!! Colpo Segreto del Drago Nascente!!!”
Dopo questo attacchi altri ne seguirono, sembrava che nessuno dei due volesse perdere, quasi a costo della loro stessa vita, ma dopotutto quello era solo un allenamento, uno come tanti e non aveva senso morire per così poco.
A ricordare ciò ad entrambi intervenne Shaka, che riuscì a ricondurli alla ragione.
Dalla scontro Shiryu uscì vincitore solo grazie alla rinuncia di Shun, che sicuramente non era stato di minor valore.

La mattinata si concluse così, ormai era mezzogiorno e l’arena si era già completamente svuotata di tutti i suoi occupanti, soltanto Shaka era ancora al bordo dell’arena, ma non impieghò più di un battito di ciglia per sparire e riapparire chissà dove…..