08-09 / 05 / 2002

Eolia…

Tra le azzurre acque del Mar Egeo sfrecciava, veloce come un pesce, un piccolo yacht turistico, guidato da due ricchi ragazzi greci, in cerca di sballo e divertimento con le loro belle ragazze…
Dopo qualche minuto di navigazione, lo yacht ancorò a pochi metri dalla riva di una piccola isola, deserta e totalmente disabitata… i quattro ragazzi si tuffarono in mare e con poche bracciate ne raggiunsero la costa: avrebbero passato lì gran parte di quella calda giornata di vacanza…
Mentre le due ragazze prendevano il sole seminude sulla spiaggia, i ragazzi si erano avventurati in una esplorazione dell’isola… Quel piccolo lembo di terra sperduto tra le azzurre acque del Mar Mediterraneo sembrava far parte di un altro mondo, in cui l’uomo non aveva mai messo piede: una bianca e soffice sabbia copriva interamente la costa, mentre, all’interno, la macchia mediterranea rendeva l’isola verde e prospera…
Era ormai da diversi minuti che i due ragazzi camminavano tra la vegetazione, quando, improvvisamente, si trovarono nel bel mezzo di una radura di forma circolare… gli ombrosi alberi, infatti, avevano lasciato spazio a un piccolo cerchio di erba, su cui il sole batteva caldo e cocente…
I due ragazzi si coprirono il volto, colpiti improvvisamente dalla luce… ma poi, scoprendo pian piano gli occhi, capirono che tutta quella luce e quel calore non provenivano dal sole: al centro della radura vi erano quattro grandi otri di diversi colori che circondavano una grande armatura celeste, rappresentante una strana figura di chiaro stampo mitologico…
Era da questi quattro otri e da quella strana armatura che proveniva quella luce così intensa…
Immediatamente un ragazzo si avvicinò all’armatura e agli otri, attrattone magicamente… il compagno provò a fermarlo ma anche lui era come ipnotizzato da quella strana armatura e dalla sua brillantezza… il primo ragazzo si avvicinò a un otre di color giallo e ne toccò il tappo, come tentato ad aprirlo…
Erano otri molto strani, alti quasi un metro e fatti di un materiale simile al metallo… toccando qua e la il ragazzo, a suo discapito, riuscì ad azionare qualche strano meccanismo in quel mitico oggetto: una luce grandiosa accecò i due poveri sprovveduti e l’otre magicamente si scompose in diverse parti… quando i due ragazzi riaprirono gli occhi videro dinanzi loro un uomo alto e fiero, protetto da un’armatura gialla e bianca, composta dai pezzi formanti l’otre, e avvolto in un candido mantello bianco. L’uomo aveva il volto dai lineamenti decisamente femminili; i capelli risplendevano di un biondo intenso e gli occhi erano di color oro: sembrava un angelo, un’entità sovrannaturale…
L’uomo guardò i due ragazzi, atterriti dalla paura…
“Quindi siete stati voi a risvegliarmi dal lungo sonno? Bene, grazie, ma ora potete anche andarvene… completerò io l’opera, risvegliando mio padre e i miei fratelli…”
“A… andarcene… dove?” balbettò uno dei due
“Dove? -rispose l’uomo sorridendo- Ma è semplice, no? All’aldilà!” e così dicendo l’uomo aprì le braccia, scatenando una terribile tempesta elettrica, che travolse i due e sconvolse l’isola intera… il vento, misto a scariche elettriche, distrusse gli alberi e la vegetazione, uccidendo anche le due povere ragazze, completamente all’oscuro di tutto ciò che stava per accadere…
Dal centro della radura, improvvisamente, la terra iniziò a sollevarsi a incredibile velocità e, in men che non si dica, l’aspetto dell’isola cambiò radicalmente: il verde terreno pianeggiante aveva lasciato spazio a una imponente montagna rocciosa, che aveva quattro aperture in perfetta corrispondenza dei quattro punti cardinali… queste aperture sembravano l’entrata per delle oscure e profonde grotte e ciascuna aveva sulla sua sommità un simbolo: una rosa dei venti… ma in ogni apertura questa rosa dei venti era di colore diverso: nell’apertura a nord era blu, in quella a sud verde, in quella a est rossa e in quella a ovest gialla…
Sfruttando le correnti del vento, il misterioso uomo galleggiava trasportato dall’aria e guardava l’isola dall’alto… subito venne affiancato da altre tre persone, che vestivano un’armatura simile alla sua, ma di colori diversi…
Questi strani personaggi avevano gli occhi e i capelli dello stesso colore del loro cloth e avevano un’aria sovrannaturale, quasi divina…
Un uomo dai lunghi capelli blu si rivolse a quello dagli occhi dorati, chiedendogli con amarezza:
“Quindi, Zefiro, sei stato tu il primo a essere risvegliato dal lungo sonno?”
“Proprio così, Bora… -rispose l’uomo dal Cloth giallo- degli stupidi mortali si sono imbattuti in noi e hanno risvegliato i nostri spiriti rinchiusi negli otri… io sono stato il primo per puro caso, poi ho immediatamente risvegliato anche voi…”
“Questo non è importante… -intervenne un terzo, dai lisci capelli verdi- ora dobbiamo risvegliare nostro padre!”
“Proprio così Noto! -incalzò l’ultimo dei quattro, dai mossi capelli color fuoco- nostro padre, il Dio Eolo, deve ritornare in vita dopo tanti millenni di silenzio! Non dobbiamo perderci in discorsi inutili!”
“Vero Euro… -ammise Bora- e dobbiamo farlo al più presto… sono sicuro che troveremo la strada sbarrata e irta di pericoli… quel maledetto non ci lascerà fare i nostri comodi! Non permetterà allo spirito di nostro padre di risvegliarsi!”
“Ne sono sicuro anche io -disse Zefiro- quel Dio è nemico di nostro padre dai tempi mitologici e non sarà facile per noi contrastarlo… ma ben presto su quest’isola approderanno tutti gli altri nostri fratelli, richiamati dal cosmo di nostro padre, e in men che non si dica l’Isola di Eolo tornerà all’antico splendore!”
“Bene… -concluse Noto- allora diamoci da fare…”

Regno Sottomarino…

Julian Solo sedeva ormai da qualche settimana sul trono del Regno degli Abissi… la Sirena Tetis aveva fatto un ottimo lavoro, rendendolo consapevole della sua natura divina, e, ormai, lo spirito di Poseidone stava prendendo sempre più il controllo del corpo di Julian…
In poche settimane il Dio Poseidone, così come accadeva parallelamente in Grecia, aveva riportato il Regno Sottomarino all’antico splendore e, pian piano, si preparava allo scontro con Atena per il dominio sulla terra ferma…
SeaDragon, Comandante dei Generali degli Abissi, aveva da più di dieci anni risvegliato lo spirito del Dio e lo aveva convinto della necessità di combattere Atena, reincarnatasi proprio in quell’epoca per muovergli guerra… il piano di Kanon dei Gemelli era astuto e ben congeniato; era un piano ambizioso che mirava in alto e per cui il malvagio gemello di Saga aveva impiegato quasi metà della sua vita… ed ora il Generale degli Abissi credeva di vederselo realizzare davanti agli occhi… infatti Poseidone aveva ordinato a tutti i Generali degli Abissi, compresa Tetis di Siren, di radunarsi nel suo palazzo per un’assemblea straordinaria: girava voce che si sarebbe dichiarata guerra a una o più divinità…
Kanon era felice e sorridente: finalmente le armate dei Marinas avrebbero combattuto contro i Saint di Atena e i due contendenti si sarebbero eliminati a vicenda, lasciando a lui il dominio incontrastato di tutto il mondo! Ma in realtà Poseidone non aveva ancora nessuna intenzione di dichiarare guerra ad Atena… il pericolo imminente non era affatto la Dea della Giustizia, bensì Eolo, Dio dei Venti…

Gli otto Cavalieri di Poseidone stavano inginocchiati dinanzi al trono del loro Dio, riuniti per comunicazioni straordinarie. Dopo qualche istante di silenzio Poseidone si alzò in piedi e prese la parola:
“Miei Cavalieri, vi ho qui riunito per darvi notizia di un grave fatto, successo al largo del mar Egeo…”
“Un grave fatto? Di cosa parla?” lo interruppe Kanon sbalordito… che c’entrava l’Egeo con la guerra ad Atena?
“Ora te lo dirò, SeaDragon… voi sapete benissimo che nelle mie precedenti reincarnazioni su questa terra ho combattuto, volente o nolente, con varie divinità… la prima Guerra Sacra che mossi fu contro Atena per il controllo dell’Attica, ma in quell’occasione persi miseramente, quindi decisi di non combattere più altre guerre se non costretto… ma subito venni attaccato da un Dio… una divinità minore, che non appartiene alla divina stirpe di Crono, ma che, venuto da Oriente, si insediò nell’Eolia e iniziò a generare terribili tempeste marine, sconvolgendo i mari a me sacri… questo Dio è Eolo, protettore dei Venti… un Dio molto ambizioso e sfacciato, che più volte ha messo le mani entro sfere che non gli erano proprie, come le tempeste marine e le inondazioni, ma che, soprattutto, ha cercato di spodestarmi dal controllo dei mari!”
I Generali degli Abissi seguivano stupefatti il discorso del loro Dio… quindi Poseidon continuò…
“Ora i figli di questo Dio si sono reincarnati e il cosmo di Eolo si sta espandendo sempre più… quando raggiungerà il culmine, Eolo si reincarnerà nel suo corpo mitologico e tenterà di nuovo di conquistare gli Oceani… voi dovete impedire che ciò accada, andando sull’isola di Eolo e sconfiggendo tutti i suoi figli… solo così il suo spirito si sopirà del tutto e Eolo non potrà più reincarnarsi!”
“Ora capisco le sue preoccupazioni -disse Kanon indispettito, poiché credeva di dover muovere guerra ad Atena- ma dobbiamo andare tutti e otto nell’isola di Eolo? Chi rimarrà di guardia alle Colonne e al Regno Sottomarino?”
“SeaDragon anch’io capisco le tue preoccupazioni, ma, ora come ora, dobbiamo occuparci principalmente di Eolo… se riuscisse a reincarnarsi nel suo corpo mitologico sarebbe veramente temibile e io, chiuso nel corpo mortale di Julian Solo, non so se riuscirei a sconfiggerlo! Dobbiamo battere i Cavalieri di Eolo sul tempo, sconfiggendoli prima che il loro padre si risvegli e, per farlo, dovete andare tutti quanti… i figli di Eolo sono semidei, nati dall’unione di un Dio e una donna mortale, quindi sono molto potenti… forse riuscirete a sconfiggerli solo se combattete in due assieme! Ma l’importante è che facciate presto, prima che Eolo si reincarni! Non so quando ciò potrebbe accadere, potrebbe essere un’ora come un giorno, quindi dovete andare sull’isola subito!”
“D’accordo, Dio Poseidone, ma lei sarà al sicuro? Protetto solo dai soldati semplici?” chiese Tetis preoccupata
“Non vi sono problemi all’orizzonte, a parte Eolo, e se proprio dovrebbe accadere qualcosa avrò fiducia in loro! Ora voi andate e eseguite i miei ordini! -concluse Poseidone e, guardando Kanon, aggiunse- mi raccomando, SeaDragon, tu sei il comandante dei Generali degli Abissi, l’esito della missione graviterà su di te!”
“Non si preoccupi, Poseidone! -rispose prontamente il Generale degli Abissi- farò del mio meglio!”
“Bene, ora andate… e, ricordatevi, fate al più presto! Non so quando il Cosmo di Eolo potrebbe raggiungere il culmine!”
Così gli otto Cavalieri di Poseidone si diressero verso l’isola di Eolo, pronti per la nuova battaglia!

L’isola di Eolo

Seguendo l’abile Sirena Tetis, esperta conoscitrice dei fondali marini, i Sette Generali degli Abissi avevano ben presto raggiunto l’Isola di Eolo nel Mar Mediterraneo… Mare sconosciuto a tutti e sette i Generali…
L’isola era formata da alcuni metri di spiaggia che, man mano, davano largo a un’imponente montagna rocciosa, incredibilmente alta per trovarsi all’interno di una piccola isola…
il clima era temperato e il cielo chiaro e sereno…
“Bel posto!” apostrofò Baian di Seahorse
“Eh! Eh! Davvero carine queste isole…” aggiunse il misterioso Kaysa di Lemuri, ma, neanche a dirlo apposta, proprio in quell’istante un folto stuolo di soldati apparve sulla spiaggia… erano i Winds Soldiers… i soldati di Eolo!
“Chi siete? Cosa volete?” urlò uno dei Soldati
“Non ti interessa, insetto!” incalzò Baian
“Come ti permetti! Sembrate Cavalieri… chi vi manda?” chiese il Soldato
“Non penso ti interesserebbe, visto che la tua vita sta per terminare!” rispose sempre lo spavaldo Baian
“Fate troppo gli sbruffoni… e siete solo in otto! Noi abbiamo l’ordine di proteggere la spiaggia… non ci interessa chi siete, vorrà dire che vi uccideremo senza neanche sapere i vostri nomi!” disse il Soldato, facendo segno ai suoi compagni di dividersi in otto gruppi da tre soldati ciascuno… ogni trio avrebbe affrontato un avversario!
I Cavalieri di Poseidone, senza perdere troppo tempo, risposero immediatamente alla provocazione…
“Sottile Trama Corallina!”
“Esplosione Galattica!”
“Diamond Dust!”
“Serpent Strangle!”
“God Breath!”
“Death End Climax!”
“Salamander Shock!”
“Golden Lance!”
In un batter d’occhio i Marinas avevano annientato tutti e ventiquattro i soldati…
“Bene… ora dobbiamo dividerci in squadre!” disse Kanon di Seadragon, capo della spedizione.
“No! Andiamo avanti uniti! Divisi siamo più soggetti ad attacchi!” replicò Isaac di Kraken
“Siamo Generali degli Abissi… hai forse paura di qualcosa?” lo punzecchiò Baian
“E poi uniti siamo più facilmente trascinabili fuori strada!” aggiunse Io di Scylla
“Non possiamo permettere che Eolo si svegli! Ora dobbiamo sbrigarci!” fece notare Sorento
“Esatto! Per impiegar il minor tempo possibile, ho deciso di dividerci in quattro coppie -disse Kanon- una per ogni figlio di Eolo… le coppie saranno le seguenti: io e Kaysa, Sorento e Baiana, Krisnha e Tetis, Io e Isaac…”
“Io ho ben altri piani, Kanon…” disse Isaac
“Cosa? Non ribellarti e segui gli ordini!” rispose Kanon
“No! Se hai intenzione di dividere il gruppo, a questo punto agirò per conto mio… porterò a termine la missione da solo!”
“Non te lo permetto! La tua proposta è bocciata! Combatterai con Io!” rispose Kanon
“Ma… io ritengo…” accennò Isaac
“Un Generale degli Abissi deve eseguire gli ordini, non ritenere!” intervenne Io
“Ehi! Non voglio mica tradire Poseidone! Ho solo detto che porterò a termine la missione a modo mio… voglio andare direttamente da Eolo e ucciderlo prima che si risvegli… tutto ciò mentre voi penserete ai suoi quattro figli!”
“Isaac sei uno sciocco! -rispose Kanon- ritieni che non ci abbia pensato anche io? Ma purtroppo lo spirito sopito di Eolo si trova all’interno di quella grande montagna… e l’unico modo per accedervi è attraversare una delle quattro porte dei venti, protette ognuna da un figlio di Eolo… perciò ogni nostra squadra dovrà dirigersi verso una delle quattro porte dei venti, uccidere il figlio di Eolo che la presiede ed avventurarsi all’interno della montagna… ci ritroveremo tutti al suo centro per annientare Eolo, d’accordo?”
“Certo Kanon!” rispose Sorento, gli altri annuirono…
“Sì, d’accordo! Obbedirò agli ordini!” disse infine anche Isaac.
“Ora muoviamoci! Abbiamo già perso troppo tempo!” disse Kanon
E così, dopo un accenno di lite, i Marinas si erano diretti verso la montagna rocciosa, ognuno verso una porta…
Ma avevano già perso molto tempo in chiacchiere e ogni secondo in quella situazione era preziosissimo…

La porta del Vento dell’Ovest: Zefiro!

Kanon di Seahorse, capitano dei Sette Generali degli Abissi, insieme a Kaysa di Lemuri, si stava dirigendo verso Ovest, verso la porta protetta da Zefiro! I due Marinas avevano quasi raggiunto le prossimità dell’antro, quando videro alcuni soldati avanzare verso di loro… erano altri quattro Wind Soldiers!
“Ehi! Dove credete di andare! -dissero- questo è il territorio di Zefiro! Nessuno può entrare qui!”
“Toglietevi di mezzo!” disse Kaysa
“Fate largo se non volete morire!” aggiunse Kanon
“Mai! Siamo qui per proteggere la porta dell’Ovest! Sarete voi a morire” risposero i quattro soldati, lanciandosi in modo compatto all’attacco…
“Illusi…” sogghignò Kaysa, lanciando un terribile Salamander Shock sui quattro sventurati…
I soldati caddero atterra scossi dall’alta elettricità contenuta nel colpo, ma riuscirono a rialzarsi…
“Maledetto mosto! Adesso ti facciamo vedere noi! -urlarono- fratelli, mettiamoci in posizione!” e così dicendo, i quattro soldati si affiancarono l’uno all’altro e imposero le braccia dinanzi loro… “RAFFICHE DI VENTO!” urlarono…
Kaysa, preso alla sprovvista, venne investito dalla corrente d’aria generata dai soldati e subì alcuni danni…
“Maledetti… come avete osato?” disse infuriato il generale…
“Non preoccuparti, li spazzo via io…” disse Kanon con tranquillità… “Esplosione Galattica!”
I Wind Soldiers vennero travolti dal colpo di Kanon e finirono in mille pezzi nell’ambiente circostante… così i due Generali poterono proseguire la loro corsa verso la porta dell’Ovest… e ben presto la raggiunsero…
L’antro d’ingresso alla montagna era costituito da una tipica porta greca, formata da due colonne e un traversone, che andava a fondersi con la roccia della montagna intorno… al centro del traversone vi era un simbolo: una rosa dei venti di color giallo elettrico, con al centro il disegno di un fulmine stilizzato…
Improvvisamente dall’interno della montagna si sentì una voce, dal tono femminile ma tagliente…
“Voi chi siete? Come avete osato uccidere i miei fratellini?”
Una figura uscì dall’antro della montagna… era Zefiro, figlio prediletto di Eolo!
Subito Kanon e Kaysa sentirono provenire da quell’uomo un cosmo potente e malvagio… era un uomo dai lineamenti decisamente femminili e dal brillante Cloth di color giallo, ma soprattutto dalla potenza quasi divina!
“Allora, chi siete?” ripeté Zefiro, uscito allo scoperto.
“Io sono Kaysa di Lemuri, uno dei Sette Generali degli Abissi, e questo è il mio capo Seadragon!” disse Kaysa
“Generali degli Abissi… allora è Poseidone che vi manda… bene, vi stavo proprio aspettando! -rispose Zefiro- era banale che quel vostro rozzo Dio avrebbe mandato qui i suoi sgherri!”
“Come osi definire rozzo il nostro Dio?” urlò indispettito Kaysa
“Rozzo… un sudicio marinaio dalla lunga barba e dal fetore di pesce! Non comparabile alla bellezza divina di mio padre… e neppure alla MIA BELLEZZA! AH! AH! AH!”
“Maledetto! Ti pentirai!” intimò Kanon
“Mi pentirò? Vederemo! -rispose Zefiro- intanto prendi! Questo è il vento di mio padre: Eolo Whirlwind!” e così dicendo il semidio emanò un vento fortissimo, che fece volare via di qualche metro Kaysa, ma appena indietreggiare Kanon!
“Ah! Ah! Resistete ancora pesciolini? Bene, vorrà dire che per voi ci vuole qualcosa di più potente! Electric Hurricane!”
I due Generali degli Abissi non fecero neanche in tempo a riprendersi dal precedente colpo, che vennero immediatamente investiti da un’altra raffica di vento… quest’ultima però era ancora più terribile e mortale, poiché al suo interno conteneva fulmini, lampi e scariche elettriche ad alta intensità!
Kaysa e Kanon vennero investiti da questa incredibile tempesta di elettricità e caddero atterra gravemente danneggiati…
“Su Kaysa, adesso dobbiamo fargli vedere noi!” disse Kanon, ma, voltandosi alla sua destra, notò che Kaysa era ancora atterra: non era riuscito a reggere il colpo! La potenza di Zefiro era tale da averlo ucciso con appena due attacchi!
“Maledetto! Hai ucciso Kaysa!” urlò Kanon infuriato
“Non è colpa mia se voi pesciolini siete molli! Sono troppo forte per voi! Arrenditi!”
“Mai! Adesso vedrai di cosa sono capace! Esplosione Galattica!”
Kanon lanciò il suo colpo più potente sul semidio, ma questi pose dinanzi a sé un potentissimo vortice elettrico difensivo, che bloccò in gran parte il colpo del generale degli Abissi…
“Mff… Non sei niente male, ma non abbastanza per me! -disse il superbo Zefiro- ora prendi questo! Thunderbolt!”
Improvvisamente un fulmine cadde a ciel sereno proprio sopra la testa di Kanon… il Generale degli Abissi non poté far nulla per schivarlo e ne venne colpito in pieno…
“Ah! Ah! Ah! Dimmi, com’è un fulmine in testa? Ah! Ah! Ah!”
Kanon era stremato dai ripetuti colpi, ma, probabilmente, aveva capito qual’era il punto debole dello spaventoso Zefiro…
“Ora ti faccio vedere io! Telecinesi!” urlò Kanon.
Improvvisamente i muscoli di Zefiro vennero immobilizzati: il semidio non era più in grado di muoversi!
“Maledetto! Cosa mi hai fatto? Non riesco più a muovermi!” disse Zefiro stupefatto e spaventato
“Adesso è il tuo turno di subire!” rispose seccamente Kanon
“Maledetto liberami!” si lamentò Zefiro
“E cosa ci guadagno a liberarti?” chiese sarcasticamente il Generale degli Abissi
“Nessuno mi aveva mai bloccato così! Giuro che appena riuscirò a liberarmi ti massacro!”
“Ah! Ah! Allora ti massacrerò prima io!” rispose Kanon
“Maledetto! Io ti sono superiore! Non posso essere sconfitto da te! Io sono il più forte dei figli di Eolo! Il prediletto! Non riuscirai a uccidermi!”
“Smettila di lagnarti! -lo interruppe Kanon- e poi, non voglio ucciderti…”
“Cosa??” disse stupefatto Zefiro, ancora immobilizzato…
“Esatto… non voglio ucciderti… voglio piuttosto che tu uccida una persona per me: tuo padre Eolo!”
“Ah! Ah! Sciocco! Io sono il suo figlio prediletto! Come potrei ucciderlo! Non lo farò mai! Ammazzami ora che ne hai l’occasione piuttosto!” rispose Zefiro
“Eh! Eh! Invece sarai proprio tu a uccidere tuo padre Eolo, poiché ora cadrai sotto il colpo Genro Maoken! La tua mente diverrà mia schiava e ucciderai la persona che ti ordinerò io!”
“Cosa? Non è possibile! Non puoi poter padroneggiare colpi psichici così potenti!”
“E invece sì, figlio di Eolo, non sono come te: solo forza bruta! E ora è giunto il tuo momento: Demone Oscuro!”
Il colpo di Kanon perforò la mente di Zefiro e, ben presto, questi cadde schiavo sotto il suo volere… i suoi occhi si tinsero subito di rosso omicida e il suo volto diventò quello di un killer spietato, senza anima né cuore…
“Eh! Eh! Per Eolo sarà una sorpresa avere contro il suo figlio prediletto!” disse Kanon
“Eolo… Eolo… devo uccidere Eolo…” ripeteva Zefiro… il nome del padre rimbombava come un sibilo profondo nella sua testa… “Eolo… Eolo… devo uccidere Eolo…”
Il semidio entrò nell’antro che proteggeva e si diresse con passo lento, simile a quello di una macchina assassina, verso il luogo dove dormiva lo spirito del padre… Kanon lo seguiva a distanza tra quelle buie grotte, cercando bene di non farsi vedere da nessuno… il Sommo Capo dei Marinas aveva perso un valido Generale, Kaysa, ma in compenso aveva acquistato un alleato ancor più temibile: il figlio prediletto di Eolo, Zefiro!!